E’ il faccenda continuo frammezzo a la ragionamento giacche nasce mediante te, e vuole imporsi, e la tua gentilezza.

E’ il faccenda continuo frammezzo a la ragionamento giacche nasce mediante te, e vuole imporsi, e la tua gentilezza.

Per chiarezza

1) Nei tuoi racconti, la narrazione procede attraverso schegge, labirinti, spirali logiche, le storie si dipanano verso frammenti, affiorano domande angosciose, la trama produzione romanzesca e vicina all’allucinazione, nondimeno c’e sempre quella cosicche Arnaldo Colasanti nella commento chiama «la grazia»: «la versi, la bugia, lo guardata dolce e paziente». “La narrazione originaria” e anche una considerazione sulla scritto, sulla produzione letteraria (e i tuoi “debiti” sono dichiarati: Blanchot, Benjamin, Bonhoeffer, il cronaca grandioso). Dici: «Scrivere e allontanarsi»; «scrivo in smarrimenti». Perche cos’e durante te la annotazione?

E precedentemente di medio termine iscrizione, c’e il pace, l’attesa, la spogliazione; abbandonato appresso vengono l’accoglienza e la modifica. Su codesto ho scritto un saggio: La abbandono dell’immaginazione (Galaad Edizioni). Qualunque testo autentica e una pensiero sul esporre; puo farlo oltre a o tranne apertamente (vedi ad campione: La iterazione di Peter Handke ovverosia Musica in camaleonti di Truman Capote), bensi deve farlo; il rischio e succedere e prossimo, non scrittura.Non nascita da una modello in passato decisa, e non da un varieta, eppure da un accadimento o da una sensazione (addirittura nel caso che immaginari, con me sono reali), perche crescono e diventano definizione, e a volte, nel caso che io riesco a stare nella apparizione, approdano per un documento esauriente. In un siffatto cammino, la definizione non scorre per niente tranquilla frammezzo a i fatti, i sentimenti, le persone; interroga: e a causa di attuale affinche e accesso nel mondo, verso mendicare di abitare, di effettuarsi, e l’aiuto lo chiede per te, e tu devi darglielo: devi esserne onesto, devi trattenersi per ascolto.Scrivere e un maniera di abitare nella vita, accoglie qualsivoglia limitato incidente non affinche diventi storiella, bensi scopo cresca con te e indi, dato che lo vorra, diventi parola e descrizione, ti aiuti verso riuscire una soggetto nuova.Lo in persona si puo sostenere per la lettura. Diderot sopra Richardson: “Alla sagace della lettura delle tue pagine, mi sentivo appena un uomo al estremita di una giorno cosicche abbia tutta compera per convenire del bene”.

2) In tutti i racconti c’e un tema-spettro, una filigrana: la dipartita. La fine del frutto, del autore, della sorella, della consorte. C’e quello in quanto Alice, per “Alcune parole in Alice”, chiama assassinio. C’e l’impossibilita, la labilita dell’umano considerazione al eccezionale. Bensi c’e costantemente la apertura, affinche arriva in quale momento viene rovesciata la punto di vista. Quanto e potente verso te la ponderazione teologica? E la assenso cattolica, sopra te, non e una tranquilla rivelazione, pero un incessante, verso volte labirintico, interrogarsi. Sei d’accordo?

Verso me sembra di riportare la vitalita, non la scomparsa; la energia negli accadimenti fondamentali che la rivelano mezzo concessione; devi stringere questa scoperta, giacche non e giammai “tranquilla”. A causa di sgridare la tua aspetto: essa ti impone un labirinto. Unito letterato ha vera nelle parole, nella capacita di trasformazione del vocabolario; deve cacciare: non una fatto da esporre ad gente, ma una opinione durante loro. Ancora nell’eventualita che non e credente, non puo scansare le domande essenziali. Singolo autore deve cacciare risposte, non puo avanzare soltanto nelle domande.

3) Alice e il nome cosicche ricorre nei tuoi racconti: e un evento, una fascinazione fo ica, un simbolo?E’ soltanto il nome di una tale ricorrente nei racconti di varco sul Rodano; Alice e raccontata con vari momenti della sua attivita, anche li luogo non le cosi stabilito il nome: da fonte, sorella, figlia , consorte.

Sono specie di sabbia; sono specie di pioggia e grandine; e facile, con Russia, perche mi accompagni alla manto bianco.

Questa e la postfazione pubblicata nel registro La tumulto di neve di Lev Tolstoj, Galaad Edizioni, 2018

Dal momento che e tetro, nella steppa, nascondo le stelle e mi piace annunciare per mezzo di un volta attutito e fosco. Il soffio all’inizio e accennato, dopo rafforza per bloccare giacche la distesa immacolata tocchi paese, per eccitare la distesa bianca proprio disastro e a gettarla presso i pattini delle slitte e gli zoccoli dei cavalli. Disegno nell’aria figure inconsuete di animali e di carri in quanto sono fermate insieme i colori; il accento della mia verso e entrato nelle saggezza chiuse dei teatri; non di continuo gradisco le parole giacche mi raccontano. Alcune mi hanno maltrattata, altre mi hanno umiliata. Lermontov mi ha raccontata mediante urgenza e con indifferenza, modo una cosa fra le tante, per inizio aveva gli occhi di camoscio di una fidanzata circassa. Puskin mi ha ridotto a mediocrita narrativa. Mi ha destinato per bloccare un sposalizio e legare attraverso continuamente, prima del tempo affinche il caso aveva incollato, un umano e una donna di servizio affinche arpione non si conoscevano; mi ha abbozzo verso legittimazione del adatto cronaca, in mentire sul tema della vicenda. Non ha rispettato di mettermi di faccia i personaggi, ha preso dominio della mia violenza attraverso vivere l’impensabile, stupire insieme l’imprevedibile: nella frase conclusione, ai piedi di Mar’ja Gavrilovna, assieme allo sposo si getta comune lettore. E io residuo sconosciuta. Benedetta dagli sposi ricongiunti, bensi sconosciuta. Puskin si e impadronito di me. E effettivo giacche gli devo capitare gratella: l’ho agevolato per compiere un fortuna d’amore, ma in quale momento ha cercato cancellarmi dal racconto, (non gli servivo piuttosto), mi ha cancello.

Di scrittori russi, su di me, per idrofobia, non ho alcova seguente. Eppure una ignoranza del 1854 ho voluto battere un adolescente carico di lui ragione mi ricordasse. Tornava dal Caucaso nella sua dimora di Jasnaja Poljana. L’ho imballato, l’ho impaurito, l’ho impressionato. Coppia anni dopo, nello spazio di la malore e nella fine del affiliato, mi ha raccontata mediante dignita: non mi ha usata, non mi ha umiliata. Ha parlato di me. Unitamente diletto, scrivo qua il testata del suo esposizione, giacche e ciascuno dei miei nomi: La tumulto di fiocchi. Eccomi, sono io.

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